Un volo intercontinentale. Due settimane di viaggio itinerante in Canada. Una settimana al mare a Sperlonga con il Nano e nonni. Anni fa mi sarei portata l’impossibile. Oggi preparo un bagaglio a mano e un piccolo zainetto.
Dieci anni fa per me sarebbe stato impensabile viaggiare per così tanto tempo con un bagaglio così piccolo. Ero una ragazza della specie “tartaruga” che voleva sempre avere la sua casetta con sé. Con il tempo, e grazie ai suggerimenti di Ulisse, ho imparato a ridurre i miei bagagli.
Adesso posso dire che viaggiare leggeri è decisamente la cosa migliore: meno pensieri, meno problemi (non so quante volte il mio bagaglio da stiva è rimasto negli aeroporti di scalo) e meno spese!
Cosa c’entra la valigia minimalista con il ridurre i rifiuti, direte voi. Beh, ridurre il carico di bagagli vuol dire innanzitutto consumare meno energia per i trasporti. E, in generale, ridurre i propri bisogni porta inevitabilmente a produrre meno rifiuti. Ma per me vuol dire soprattutto dare meno importanza al superfluo e focalizzarmi su ciò che importa davvero: l’esperienza del viaggio. Se sono cose superflue, per definizione sono cose che non mi servono. Allora perché dovrei portarle con me?
In più, non perdo tempo a scegliere cosa devo mettermi perché ho 3-4 abbinamenti pianificati che già so andarmi bene, ho tutto a portata di mano e in 10 minuti la mia valigia è pronta per la prossima tappa: zero waste of time!
Il mio bagaglio
Ho pianificato il tutto come se fossi dovuta stare via una sola settimana, considerando di fare uno o due lavaggi alle lavanderie automatiche. Ecco quello che ho messo in valigia:
Biancheria: 7 slip, 2 reggiseni, 4 paia di calzini, 8 fazzoletti di stoffa
Vestiti: 2 estivi, in cotone
Pantaloni: 2 lunghi (un jeans e un pantalone di lino leggero), 1 corto
Gonne: 1 corta
Maglie: 2 a manica lunga, 2 a manica corta, 1 canottiera, un maglioncino
Costumi: 2 bikini
Scarpe: un paio da ginnastica (con cui ho viaggiato), un paio di infradito
Accessori: 1 pareo, 1 asciugamano, 1 sciarpa, 1 giacca a vento, 2 sacchetti in cotone per comprare alimenti sfusi, un sacchetto in cotone tipo busta della spesa.
Beauty: spazzolino, dentifricio, shampoo solido, un barattolino di acido citrico, deodorante solido, burro di karité come balsamo per le labbra, crema solare, coppetta mestruale, assorbenti lavabili, epilatore elettrico, pinzette, lima per le unghie, un pezzetto di sapone di Marsiglia per lavare gli assorbenti o la biancheria. La pochette del trucco l’ho messa in valigia così com’era, ma per alcuni viaggi (in Messico, in Indonesia e in Grecia) ho portato solo il mascara e le salviette struccanti ricavate da un vecchio asciugamano.
Passatempo: lettore ebook con libri e articoli in pdf, cellulare, caricabatterie, cuffiette, cruciverba, un quaderno per gli appunti, 1 penna e 2 libri cartacei (di cui presto leggerete la recensione; intanto trovate quella del libro “Diario di una famiglia vegan” qui). La macchinetta fotografica e i calzari per camminare sugli scogli erano nel bagaglio della mia dolce metà, non per questioni di spazio, ma per comodità nostra li ha portati lui visto che è partito prima.
Piego bene l’abbigliamento e faccio dei “cilindri”, in modo che il tutto occupi meno spazio possibile. Unisco la biancheria in un sacchetto di stoffa, che userò poi per il bucato da lavare al rientro.
In questa lista non è considerata la mia “divisa da viaggio”, che di solito è anche (in parte) il mio pigiama: una maglietta a maniche corte, una maglia larga a maniche lunghe, pantaloni morbidi (o leggins) e un paio di calzini pesanti.
Prima di partire
Ovviamente, un volo (soprattutto intercontinentale) è già antiecologico di per sé. Non viviamo in un mondo perfetto e non esiste ancora un modo per andare così lontano senza inquinare. Quindi, limitiamo i voli, preferendo il treno e il traghetto, e quando prendiamo dei voli a titolo personale facciamo delle donazioni per compensarli.
In volo verso il Canada: limitare l’usa e getta
Trattandosi di un volo intercontinentale, non c’è modo di evitare i pasti principali a bordo, perchè vengono preparati in base al numero dei passeggeri. Quello che si può fare è ridurre l’impatto del proprio pasto e optare per un pasto a base vegetale. Troverete sempre l’opzione vegetariana a bordo, ma potete richiedere un pasto vegano sul sito della compagnia aerea fino a 24 ore prima del volo…ovviamente ci è già successo di dimenticarcene.
Per evitare gli snack preconfezionati che vengono offerti tra un pasto e l’altro ho portato con me della frutta secca e crackers che avevo in casa. Poi ho acquistato frutta, marmellata e pane sfusi in aeroporto, prima del volo.
Ho sempre con me la borraccia: l’ho fatta passare vuota ai controlli della sicurezza e riempita prima di arrivare all’imbarco. A bordo, quando ho finito l’acqua, ho chiesto che me la versassero lì dentro invece di usare un bicchiere usa e getta. Nessuno ha fatto una piega, il personale di bordo è stato gentilissimo e mi ha anzi riempito l’intera borraccia.
Ho usato le mie cuffiette per ascoltare musica e film anziché aprire il sacchetto in dotazione e, poiché non faceva molto freddo, mi sono coperta con il mio pareo anziché usare la copertina (avvolta in plastica pure quella…ma da quando “avvolto in plastica” è sinonimo di igiene? Bah!).
I miei consigli per viversi meglio un volo intercontinentale:
- tenete a portata di mano ciò che vi occorrerà durante il volo (io avevo i libri, le cuffiette, la borraccia, gli snack e il mio pareo)
- se il vostro posto lo permette, alzatevi spesso quando siete svegli e in generale muovete spesso le gambe
- idratatevi e fate lo stesso alla vostra pelle, visto che passerete molte ore in un ambiente chiuso
- godetevi il viaggio: guardate i film che più vi piacciono, ascoltate musica rilassante prima di dormire, leggete quel libro che avete sul comodino da una vita ;)
Volete sapere come ce la caviamo quando viaggiamo in aereo con il Nano? Non perdetevi il nostro articolo di Agosto!