A caldo, durante la torrida estate napoletana, decidiamo di dare il via alla nostra nuova avventura: raccontare online quello che stiamo facendo per produrre meno rifiuti. Abbiamo iniziato da pochi mesi ma, tra alti e bassi, abbiamo già fatto tanta strada, soprattutto nella nostra testa: è cambiato (in meglio) il nostro modo di pensare, di rapportarci con il mondo che viviamo e con le tante (troppe) cose che ci circondano. I diversi traslochi che abbiamo fatto ci avevano già insegnato a viaggiare “leggeri”, ma il ritorno in Italia ha stravolto il nostro modo di vedere i rifiuti e abbiamo deciso di cambiare rotta in modo radicale.

Perché abbiamo iniziato? Per noi, il rientro in Italia è stato in qualche modo illuminante. Ci siamo accorti che eravamo circondati dall’immondizia, non solo fuori casa, ma anche nel nostro appartamento. Produciamo troppi rifiuti che sono “eterni” e solo una parte dei quali va in discarica, visto che molti finiscono immancabilmente per le strade, sulle nostre spiagge e nei nostri mari. Molti degli oggetti che usiamo hanno una vita brevissima in termini di utilizzo, ma lunghissima in termini di permanenza. Abbiamo iniziato ad informarci un po’ di più sui rifiuti e su come potevamo diminuirli, ne abbiamo parlato e abbiamo deciso che dovevamo cambiare il nostro stile di vita, dando una svolta: non vogliamo finire come gli umani del film Wall-e.

imballaggi di plastica - supermercato

Esempio di eccesso di imballaggi in un normale supermercato

Cosa vuol dire “zero waste”? Letteralmente si traduce con “zero rifiuti”, ed è uno stile di vita in cui si minimizzano i rifiuti e si massimizza il riciclo e il riuso. L’obiettivo è proprio quello di non inviare nulla in discarica, modificando i propri comportamenti in termini di consumo, comprando meno ma di maggiore qualità, evitando i troppi imballaggi e preferendo la piccola distribuzione locale. Si tratta di rivedere l’attuale sistema economico lineare e di riportarlo ad un modello circolare, più compatibile con la Natura.

Ci siamo accorti che in un solo giorno potevamo già fare molta differenza, con piccoli e semplici gesti alla portata di tutti. Il primo passo, però, è stato quello di “analizzare” la nostra spazzatura. Riciclavamo già molto, ma per arrivare a produrre minime quantità di indifferenziata e piccole quantità di rifiuti riciclabili avevamo (e abbiamo!) ancora moltissima strada da fare. Abbiamo iniziato a cercare delle alternative per quelle cose che formavano la maggior parte del nostro rifiuto indifferenziato (soprattutto scontrini, pannolini, assorbenti, carta forno e incarti alimentari) ed eliminato totalmente l’usa e getta. Adesso portiamo sempre i nostri contenitori e le nostre borse in tessuto per la spesa (anche non alimentare) e cerchiamo di evitare la grande distribuzione, preferendo i piccoli commercianti locali.

spesa sfusa

Con poco sforzo, utilizzando shopper in tessuto e contenitori riutilizzabili, si può evitare l’uso di molta plastica.

In questo blog troverete un resoconto del nostro percorso, consigli e suggerimenti su come vivere in maniera più ecocompatibile, risparmiare quando si fanno acquisti ed evitare gli sprechi di cibo, ma anche notizie e iniziative zero waste in Italia e nel mondo. Ovviamente, qui racconteremo quelle che sono le nostre strategie, le soluzioni alternative che abbiamo trovato noi, nel nostro contesto sociale e familiare. Quello che va bene per noi, può non funzionare per qualcun altro e viceversa! L’importante, secondo noi, è cercare di fare del proprio meglio.

Seguiteci in questa nostra rivoluzione verso una vita a “zero rifiuti”, non ve ne pentirete!