L’articolo

Come sappiamo, ogni nostro gesto ha un impatto ambientale. E, ovviamente, lavare il bucato non è da meno.

Lo IUCN (l’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura) ha stimato che i lavaggi di capi sintetici sono la primaria fonte di inquinamento delle microplastiche1, contributendo per il 35% al rilascio mondiale di microplastiche.

Una ricerca pubblicata nel 2019 dai ricercatori del CNR-IPCB di Pozzuoli ha preso in esame il contributo in microfibre causato dai lavaggi in lavatrice dei capi sintetici.

Perché lavare il bucato in lavatrice contribuisce all’inquinamento di microplastiche?

Durante il processo di lavaggio, lo stress meccanico e chimico causato dalla lavatrice porta al distacco delle microfibre dei capi sintetici, che finiscono quindi negli scarichi. Viste le loro piccole dimensioni, parte delle microfibre riesce a passare attraverso gli impianti di trattamento e raggiungere il mare.

microfibre in mare

La ricerca

Gli scienziati del CNR hanno simulato i lavaggi domestici utilizzando diverse tipologie di capi e analizzando cosa succede ai vari tipi di fibre (analizzate al microscopio) ad ogni lavaggio. Sono state prese in esame:

1) una t-shirt blu 100% poliestere

2) una t-shirt rossa 100% poliestere

3) una canottiera verde 100% poliestere, il cui 65% riciclato

4) una maglia a maniche lunghe parte davanti 100% poliestere, parte dietro 50% cotone, 50% modal.

I lavaggi sono stati effettuati a una temperatura di 40 gradi, con detersivo liquido, 1200 rpm di centrifuga. Ogni carico di lavaggio era composto da capi di abbigliamento con le stesse caratteristiche. Le microfibre sono state raccolte con filtri via via a maglia più stretta.

I risultati

A seconda di come erano intrecciate le fibre nel tessuto, si è visto un diverso comportamento nel rilascio di microfibre: più stretto è l’intreccio dei filamenti che compongono il tessuto, meno microfibre vengono rilasciate. Il numero più alto di microfibre rilasciato è stato visto essere nella maglia nr. 4.

Gli scienziati hanno poi provveduto a fare più cicli di lavaggio per le maglie nr. 2 e nr. 4. Dopo 4-5 lavaggi, la quantità di microfibre rilasciata diminuisce drasticamente e, per la maglia nr. 2 (100% poliestere) si raggiunge un plateau, mentre la nr. 4 raggiunge il plateau dopo dieci lavaggi.

Le microfibre rilasciate dai capi variavano fra 120 e 300 microgrammi per kg di carico di lavaggio, corrispondenti a un rilascio di 600,000-1,500,000 microfibre. I tessuti più compatti, con le fibre più lunghe e attorcigliate, rilasciano una quantità di microfibre minori degli altri.

Come affermano gli autori di questo lavoro, “Questi risultati potrebbero suggerire i possibili cambiamenti nel design dei tessuti prodotti dall’industria dell’abbigliamento, che potrebbero contribuire alla riduzione del rilascio di microplastiche“.

Cosa possiamo fare noi?

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Il 60% delle fibre consumate in un anno sono sintetiche
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Al mondo vengono usate 840 milioni di lavatrici
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Il consumo di acqua di questi lavaggi è di 20km cubi all’anno

Come abbiamo visto, i nostri capi rilasciano, ad ogni lavaggio, fibre sintetiche che finiscono in mare. Acrilici, nylon e poliestere sono i maggiori responsabili, ecco alcuni esempi:

  • Sciarpa in acrilico: 300,000 fibre
  • Felpa in poliestere: 1,000,000 fibre
  • Calze di nylon: 136,000 fibre per lavaggio

Ecco alcuni accorgimenti per limitare le microplastiche in mare derivanti dai nostri lavaggi:

> COMPARE USATO

> Fare meno lavaggi

> Lavare a pieno carico

> Lavare a basse temperature

> Usare detersivo liquido* al posto di quello in polvere

> Scegliere fibre naturali

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*Se volete autoprodurre detersivo per il bucato liquido, trovate la ricetta in questo approfondimento.

Informazioni

Autori F. De Falco , E. Di Pace, M. Cocca, M. Avella

Titolo The contribution of washing processes of synthetic clothes to microplastic pollution

Link www.nature.com/articles/srep37551

Altro Progetto europeo Mermaids (Italiano); Plastic Soup Foundation (Inglese)