In poche settimane traslocheremo e, come già successo (sarà il nostro quarto – o quinto? – trasloco) inizio a guardarmi intorno e a immaginare gli scatoloni. Non abbiamo (ancora) una casa minimalista, ma mi sono resa conto che da due anni a questa parte ci sono tante cose che non compro più.
Per alcuni oggetti il passaggio è stato molto semplice: una volta terminate non le ho più acquistate, per altri il cambiamento è stato graduale. La carta assorbente in cucina? Semplicissimo. Lo smalto per le unghie? Mi ci è voluto una vita a salutarlo.
In questo articolo, troverete cose che magari per voi sono fondamentali e di cui pensate di non poter fare a meno: ricordatevi che ogni persona è diversa, vive differenti realtà (anche economiche) e quindi ciò che per me è stato facile lasciar andare, non è detto che lo sia per voi, e viceversa.
Il mio obiettivo è di rivedere questa lista fra un anno: voglio cercare di capire quanto ho risparmiato (eh sì, perché io non ci sto di fronte al pregiudizio che “lo fai perché te lo puoi permettere”) e soprattutto vorrei che questi oggetti aumentassero di numero e arrivassero magari a 40!
CURA DELLA PERSONA

1. Rasoio per la depilazione
Alternativa: rasoio di sicurezza (o rasoio a doppia lama o rasoio a doppio filo), realizzati in materiale inossidabile. Le lame di ricambio sono solitamente vendute in carta e possono essere differenziate insieme agli altri imballaggi in metallo. Possono essere utilizzati sia per la barba che per altri tipi di rasatura, insieme a creme o saponi da rasatura specifici. Un’altra alternativa può essere la depilazione laser.
Personalmente, ancora non sono passata al rasoio di sicurezza ma sto usando (per la depilazione delle ascelle) una testina da rasatura che era in dotazione con un epilatore elettrico che ho comprato anni fa (e che spero duri ancora per molto tempo).
2. Fazzoletti per il naso in carta
Alternativa: fazzoletti di stoffa. Ne avevo già parlato qui.
3. Prodotti di bellezza non necessari
Alternativa: ho iniziato usando i prodotti che avevo senza comprarne di nuovi, poi ho diminuito la quantità di prodotti da comprare, a partire dalle creme (adesso uso olio di mandorla, di monoï o di cocco per idratare la pelle). Ho eliminato lo smalto per le unghie e, per quei prodotti cosmetici che ancora uso (mascara, fard e ombretto), sono passata a cosmetici a basi naturali, vegan e con meno imballaggi possibili.
4. Dischetti levatrucco
Alternativa: lavo il viso con acqua, a volte aggiungo un olio (di oliva o mandorle).
5. Struccante
Alternativa: lavo il viso con acqua, a volte aggiungo un olio (di oliva o mandorle) e poi uso dei dischetti che ho cucito partendo da un vecchio asciugamano e una maglietta in cotone che non mettevo più, e altri che ho fatto all’uncinetto con del cotone che mi era avanzato da un altro progetto. Non serve molta esperienza nel cucito, potete anche ritagliare semplicemente un vecchio asciugamano (possibilmente non troppo “irrigidito”) in quadrati o cerchi della dimensione che preferite.
6. Assorbenti e tamponi
Alternativa: coppetta mestruale e assorbenti lavabili. La coppetta può durare anche 10 anni, gli assorbenti possono anche essere cuciti in casa (così come i pannolini lavabili per bambini!). Potete trovare un approfondimento, scritto da Giulia, sul sito della Rete Zero Waste.
CUCINA e CIBO

7. Carta da cucina e tovaglioli
Alternativa: strofinacci, spugne all’uncinetto o ricavate da vecchie magliette in cotone e asciugamani. Li teniamo in un cestino in cucina, dopo l’uso li mettiamo nel cesto del bucato e li laviamo con il resto del bucato.
Una volta finito l’ultimo rotolo di carta da cucina, semplicemente non l’abbiamo più comprata: anche quando Nicolò era molto piccolo, la usavamo molto poco, quindi smettere di acquistarla non è stato un gran cambiamento. Lo stesso è successo con i tovaglioli: li abbiamo sostituiti con quelli di stoffa e non abbiamo sentito la mancanza di quelli usa e getta.
8. Pellicola alimentare (in alluminio o plastica) o sacchetti per la conservazione del cibo (anche in congelatore)
Alternativa: usare panni cerati o contenitori in vetro, coprire gli avanzi con un piatto o un coperchio, ecc. Ho già parlato di come conservare il cibo senza usare plastica qui.
9. Bottiglie di acqua e bevande
Alternativa: acqua del rubinetto, acque aromatizzate (fatte in casa aggiungendo frutta o verdura – basilico o cetrioli) e bibite in vetro. La maggior parte dei Comuni italiani è servita da acqua potabile, se avete dubbi potete anche far fare delle analisi di potabilità della vostra acqua oppure munirvi di borracce filtranti o filtri da applicare al rubinetto principale che distribuisce acqua potabile in casa.
10. Bustine di té
Alternativa: tè comprati sfusi da utilizzare con filtri in metallo o piccole bustine in cotone riutilizzabili (che potete anche fare in casa da tessuto 100% cotone, meglio se bio).
11. Cibi pronti
Alternativa: cucinare più porzioni di uno stesso alimento (ad esempio riso, legumi, verdure), in modo da avere delle porzioni già pronte in freezer.
12. Latte
Alternativa: preparare il latte vegetale in casa (il tetrapack, poichè fatto da diversi materiali, è più difficile da riciclare rispetto alla plastica). Trovate due ricette facilissime per fare il latte vegetale qui.
13. Dado vegetale
Alternativa: anche il dado lo preparo in casa. Lo faccio due volte all’anno, in grandi quantità, e lo conservo (per sicurezza), in frigorifero. Seguo la ricetta di Marco Bianchi.
14. Pop corn per il microonde
Alternativa: compro il mais per popcorn sfuso (o in carta) e li preparo in casa: mettete in una ciotola in vetro tre cucchiai di acqua e tre cucchiai di chicchi mais. Coprite con un piatto e cuocete in microonde alla massima potenza (per noi 920w) per 6-7 minuti (quando non sentite più il “pop” per almeno 20 secondi sono pronti). Aggiungete un goccio d’olio e del sale, oppure carry o paprika se li preferite speziati.
15. Stoviglie monouso
Alternativa: stoviglie durevoli (bicchieri in vetro, piatti in ceramica o vetro, posate di metallo). Per Nicolò abbiamo anche un bicchiere in bamboo, ma la maggior parte delle volte usa quelli in vetro.
CURA DELLA CASA

16. Sacchetti per la spazzatura (indifferenziata)
In questa nuova casa, non abbiamo mai comprato i sacchetti della spazzatura: abbiamo usato quelli che avevamo già e adesso teniamo da parte i sacchetti che ci arrivano dall'”esterno” (da spedizioni, regali, qualche acquisto di emergenza – come succede a volte per i cereali – etc.). Se mai capiterà che non avremo più sacchetti per la spazzatura, semplicemente non useremo nulla (il nostro indifferenziato adesso è sempre “secco”) oppure fodereremo il cestino con la carta.
17. Prodotti convenzionali per la pulizia della casa (inutili)
Alternativa: prodotti multiuso e detersivi sfusi o autoprodotti. Abbiamo diminuito il numero di detergenti che usiamo in casa, un approfondimento lo trovate qui.
18. Detersivo per il bucato e ammorbidente
Alternativa: per il bucato utilizzo un detersivo autoprodotto (con pochi, semplici ingredienti che comunque comprerei: bicarbonato, acido citrico e sapone di marsiglia) e come ammorbidente utilizzo una soluzione al 20% di acido citrico.
19. Panni catturapolvere e spugne per le pulizie
Alternativa: panni in cotone, scampoli di stoffa, vecchie magliette.
TEMPO LIBERO

Quando possiamo, il tempo libero lo passiamo all’aperto, in mezzo alla natura: questo riduce tantissimo la tentazione di comprare cose inutili (vestiti, oggettistica). Le alternative ai centri commerciali ci sono, e sono anche tante! Meglio piuttosto un cinema, un teatro, insomma un'”esperienza”!
20. Giornali e riviste
Alternativa: riviste e siti di informazione online.
E ora sono curiosa di sapere di voi: c’è qualcosa che avete già smesso di comprare grazie ad un approccio minimalista, zero waste, ecc.?
Ma anche: cosa invece non riuscite a smettere di comprare perché non trovate un’alternativa zero waste o senza plastica?
Ho scoperto questo sito da poco e ne vado già matta: contributi interessanti, grazie!
Quando sono andata a convivere (quasi quattro anni fa) ho inizialmente utilizzato i modelli di pensiero e comportamento che avevo visto in casa mia. Solo più tardi ho iniziato a costruire un'”economia domestica” davvero mia.
Ho eliminato fazzoletti di carta e sono passata a quelli di stoffa (mio marito però si rifiuta).
Abbiamo eliminato la carta da cucina – che utilizzo solo se devo friggere- e utilizziamo solo tovaglioli di stoffa recuperati a casa di mamma e suocera e tovagliette di stoffa anche al lavoro; ci portiamo il pranzo da casa, nei contenitori di alluminio che il nonno di mio marito usava in fabbrica!
Io da due anni utilizzo solo assorbenti e salvaslip lavabili.
Un solo tipo di shampoo, e un solo sapone: quello di Marsiglia.
Ho abolito creme e struccante e utilizzo solo olio di cocco e “strucchini” ricavati da panni in microfibra che ho tagliato a quadrotti.
Niente più cotton fioc, ma pulisci orecchie a cucchiaino (comprati in Corea, dove sono specialisti in questo tipo di aggeggi).
Per le pulizie continuiamo ad utilizzare prodotto per i piatti, per i pavimenti e per il wc, ma per tutto il resto utilizziamo acqua e aceto, oppure bicarbonato.
Ammorbidente sostituito con aceto bianco.
Io sono malata di riciclo barattoli di vetro, e li uso ogni volta che posso!
Non usiamo più stagnola nè altri tipi di carta alimentare, e questo in effetti ci mette un po’ in difficoltà quando si tratta di portare cibi cucinati a casa di amici (non so mai che tipo di accoglienza riceverò in merito).
Borraccia-thermos, naturalmente ;)
Quando si è rotta la mia macchina – che stava sempre in garage- semplicemente non l’ho ricomprata… Vado a piedi, prendo i mezzi, dò due soldini agli amici per la benzina e facciamo car-sharing.
I sacchetti di plastica si recuperano e i pacchetti si fanno con la carta di giornale (magari straniero, ne prendo uno quando vado all’estero e lo uso poi a casa) e washi tape.
Ah, ho imparato a fare a casa lo shampoo secco, di cui ero grande consumatrice! E uso la stilografica al posto delle bic usa e getta.
Però… Non riesco a rinunciare alla lacca, ai libri che continuo a comprare in quantità, al the in bustina, al detersivo per il bucato di una marca famosa.
Ciao Elisa,
Benvenuta sul mio sito, mi fa molto piacere che ti piaccia!
Mamma mia, sei già bravissima :) ci saranno sempre cose a cui si fa un po’ più fatica a rinunciare, credo sia normale. Per quello penso sempre che si dovrebbe iniziare dalle cose che ci risultano “facili” e continuare a cercare le alternative per le cose più difficili con più calma.
A presto!
Mari